L'oro verde
Breve storia del tè taiwanese

Nel XIX secolo, Taiwan, sotto il parziale dominio (la metà ovest dell'isola) dell'Impero Qing, sviluppò un'industria del tè altamente redditizia. Al centro di questo fiorente settore c'era l'oolong, che ancora oggi è il tè di Taiwan per antonomasia. La varietà oolong è caratterizzata dall'avere foglie di tè semi-ossidate, quindi a metà strada tra il tè verde (non ossidato) e il tè nero (completamente ossidato). Tra le caratteristiche più apprezzate dell'oolong taiwanese c'è un leggero sapore di miele: è una caratteristica unica della varietà taiwanese.
Il tè, quindi, era un business importante nell'Ottocento. Il commercio del tè a lunga distanza, soprattutto verso la Gran Bretagna, portò anche a progressi nella costruzione navale. I vecchi galeoni furono sostituiti da un nuovo tipo di nave oceanica, ossia i clipper. Queste grandi navi con 20-30 vele ridussero notevolmente il tempo necessario per navigare dalla Gran Bretagna all'Estremo Oriente e viceversa.
I ma-chín (媽振館), come vengono chiamate in taiwanese, o māzhèn in mandarino, erano un tipo unico di istituzioni finanziarie nella Taiwan del XIX secolo. Sebbene tecnicamente non fossero banche, queste istituzioni concedevano prestiti ai produttori di tè, i quali offrivano il tè come garanzia. I ma-chín accettavano anche depositi ed elaboravano transazioni, proprio come fanno le banche moderne. Alla fine del XIX secolo, nel nord di Taiwan, dove si concentrava la produzione di tè per i mercati esteri, operavano una ventina di questi istituti. In modo molto simile alle moderne banche d'affari, i ma-chín mettevano a disposizione dei produttori di tè capitali finanziari, consentendo loro di investire nelle loro attività, creare posti di lavoro, aumentare la produzione e soddisfare la domanda globale di tè.
La coltivazione e la lavorazione del tè sono attività che richiedono molta manodopera. Nell'Ottocento, in una Taiwan completamente integrata nella catena di fornitura globale del tè, la forte domanda di manodopera incoraggiò le donne taiwanesi a entrare nel mondo del lavoro salariato; rompendo quindi la morale confuciana che vuole le donne in casa. E i frutti del loro lavoro erano subito ben visibili, infatti i produttori di tè pagavano i loro lavoratori quotidianamente. Alla fine di ogni giornata lavorativa, i datori di lavoro valutavano e pagavano i loro lavoratori sul posto.
Nel 1895 l'Impero Qing cedette Taiwan all'Impero Giapponese. Il Giappone era un grande produttore di tè verde e per evitare la concorrenza tra l'oolong di Taiwan e il tè verde giapponese, il governo coloniale incoraggiò i produttori di tè taiwanesi a passare alla produzione di tè neri, che si distinguevano maggiormente dai tè verdi. Le istituzioni bancarie uniche di Taiwan, i ma-chín, scomparvero e Taiwan iniziò a esportare tè attraverso i canali giapponesi piuttosto che attraverso le proprie reti; una classica mossa coloniale. Nonostante questi cambiamenti, l'industria del tè di Taiwan rimase e rimane ancora oggi importante e l'oolong è ancora il prodotto di punta. Il tè occupa un posto importante anche a livello culturale. La cultura del tè continua a prosperare a Taiwan oggi; come può testimoniare chiunque sia stato almeno qualche giorno sull'isola.