Quarantasei

Oggi meglio di ieri, domani meglio di oggi (si spera)

Quarantasei

Oggi compio 46 anni, che è un numero molto meno di impatto rispetto ai 45 dello scorso anno. Certo, ora sono più vicino a 50 che ai 40; anche questo ha un suo bell'impatto, a pensarci bene. La botta emotiva maggiore comunque per me è arrivata ai 40: la fine dei 30 è stata abbastanza traumatica. Poi è arrivata la serena accettazione dell'esistenza del tempo, e un percorso di miglioramento personale.

Non vado infatti fiero al 100% del mio decennio dei 30 anni; se guardo indietro, vedo una persona arida e incattivita. Il me trentenne pensava in modo molto schematico, molto bianco e nero. Arrivavo alla piena età adulta con un set di concetti semplici per orientarmi nel mondo e ci ho messo oggettivamente troppo tempo per capire che la realtà è complicata. Per esempio, un concetto come quello di merito è molto problematico perché ti auto-convinci che sei dove sei per merito quando la realtà è che sei il prodotto di fortunate coincidenze e privilegi. Quando inizi a guardare con superiorità gente che non ha avuto la tua fortuna, ti sei già incamminato in un percorso di meschinità. Il fumetto qui sotto illustra perfettamente quello che intendo.

Preferisco di gran lunga il me quarantenne. Crescere un figlio mi ha aiutato, ha fatto iniziare il mio cambiamento, soprattutto le difficoltà belle grandi lungo la strada sono state anche occasione di riflessione. Si dice che quando hai un figlio diventi più conservatore, a me è capitato il contrario; sono sempre stato molto socially progressive ma in questi ultimi anni ho definitivamente abbandonato la pretesa di giudicare le scelte di vita altrui. Davvero, non è possibile giudicare le esperienze altrui, non perdiamo tempo.

L'invasione russa dell'Ucraina ha inoltre scosso convincimenti che pensavo molto saldi, come il dare per scontato che in Europa non ci sarebbero più state guerre di invasione e quindi la sostanziale inutilità di avere una difesa importante. Sono sempre stato un fan della democrazia liberale ma dall'invasione fascista russa dell'Ucraina ho definitivamente capito che voglio stare dalla parte del liberalismo. Dalla parte della pluralità, del disordine creativo, del multiculturalismo, della cacofonia, delle risate.

E andiamo avanti, cerchiamo di migliorarci, di essere meno pain in the ass possibile alla gente che ci sta attorno.